Hai uno studio, o una piccola-media azienda. Sei perfettamente cosciente che senza una presenza digitale rischi di essere tagliato fuori. Quindi hai creato un sito web a Monza, o in qualsiasi luogo d’Italia. Molto bene.
Sommario
Se il tuo sito web non funziona, forse la tecnologia non c’entra
Eppure, non succede nulla, non arrivano nuovi contatti, non hai benefici, non vendi online. Perfino, non ti è chiaro esattamente cosa dovrebbe succedere, e dove guardare per capire se le cose funzionano o no; tantomeno ti è chiaro cosa si dovrebbe fare. Il sito web diventa un problema e lo percepisci solo come un costo inutile, che segue un investimento improduttivo.
In situazioni come queste, spesso il problema non è il sito web. Non risiede nella tecnologia che hai usato o in qualcosa che non funziona nel software o nella piattaforma che hai usato. Magari hai anche già provato a rifare il sito web, e i problemi sono rimasti. In questi casi, il problema potrebbe risiedere altrove.
Perché il tuo sito web non funziona: 4 ragioni possibili
Ecco 4 ragioni a causa delle quali forse il tuo sito web non trova clienti, nuovi interlocutori, e non ti aiuta a vendere o a trovare gli interlocutori che cerchi.
1. Hai pensato una strategia digitale?
Prima di mettere in funzione un sito web, dovresti fissare la tua strategia digitale. Una strategia digitale consiste in una serie di decisioni che stabiliscono chi è il tuo target, che problemi ha in testa, e come tu puoi intercettare, affrontare e risolvere quei problemi con gli strumenti digitali che attiverai.
Concentrati p.es. sui tuoi clienti. Qual è il problema che il tuo prodotto o servizio risolve? Quali sono i problemi che i tuoi clienti hanno in testa mentre girano su Facebook, su Google, su Instagram, etc.?
Quali sono le parole che cercano?
Quali parole suggerirebbero ai tuoi clienti di arrestare immediatamente il distratto scroll infinito che stanno facendo con lo smartphone? Cosa potrebbe accendere istantaneamente la loro attenzione? Cosa li porterebbe direttamente sul tuo sito con un click? Quali sono le parole che ai tuoi utenti suonerebbero come manna dal cielo, che farebbero dire loro “perbacco, questi sanno esattamente qual è il mio problema” o “perbacco, questi ne sanno eccome”?
Ecco, per avere un sito che funziona e produce contatti, vendite, risultati, devi avere svolto questo compito. Devi sapere con precisione chi sono i tuoi clienti e cosa farebbe loro girare la testa, anziché ignorarti. Ed esattamente questo ciò di cui devi parlare nel tuo sito. Questo principio vale sia che tu operi a Monza, MIlano o in qualsiasi altra città d’Italia.
2. Hai dei contenuti interessanti?
Quali contenuti hai pubblicato nel tuo sito? Nella pagina “chi siamo” Non avrai per caso scritto frasi come “siamo un’azienda giovane e dinamica” oppure “leader del mercato” o altri giri di parole per autocelebrarti? Per caso, non avrai riutilizzato i testi della brochure di 6 anni fa, vero?
Mettiti nei panni dei tuoi clienti e affronta i problemi
Per scrivere i contenuti del tuo sito, pensa ai tuoi clienti e al tuo target. Immagina di metterti nei panni di un tuo cliente, privo di informazioni. Immagina di affrontare da zero le questioni che normalmente il tuo cliente deve risolvere, ovvero quelle questioni che alla fine lo potrebbero portare a scegliere il tuo prodotto o servizio.
Descrivi anche come cambia lo stato d’animo del tuo cliente nei vari passaggi, e fai capire che comprendi le difficoltà, le frustrazioni e le complessità che spesso affrontano. Scrivi come dovrebbe fare il tuo cliente per avere meno problemi, per fare più in fretta, per risparmiare più soldi, per avere massima qualità. Chiudi i tuoi contenuti invitando a contattare il tuo servizio, o avere il tuo prodotto.
I contenuti sono l’unica ragione per cui i tuoi clienti ti sceglieranno. Nei primi 5-7 secondi di arrivo del tuo potenziale cliente sul tuo sito, l’attenzione andrà sui tuoi titoli e sulle parole più importanti. Se i tuoi titoli non sono più che esaltanti, e se le parole non sono quelle giuste, le tue pagine verranno ignorate con la velocità di uno swipe (*).
(*) swipe: rapido movimento del dito per far scorrere verso l’alto o lateralmente le immagini su uno smartphone, facendole sparire.
Pensa a come opera il migliore dei venditori, quando deve avvicinare e presentarsi. Prima di arrivare a descrivere il tuo prodotto, ti informi su (o anticipi) quali sono i problemi che preoccupano il possibile cliente. Fai lo stesso.
3. Hai previsto delle call-to-action?
Nelle pagine del tuo sito hai introdotto grafica e testi per indicare chiaramente all’utente che cosa dovrebbe fare? Hai previsto una grafica per invitare primariamente l’utente, in maniera indiscutibilmente chiara e semplice, a lasciare l’indirizzo email o il telefono? Oppure lo incoraggi a chiamare un numero? Oppure lo inviti ad esserci ad un determinato appuntamento? Oppure lo incoraggi a scaricare una certa cosa? Oppure gli suggerisci di mettere nel carrello il prodotto che sta guardando? Oppure lo incoraggi magari a donare una somma (onlus, movimenti, liste e partiti politici, etc.)?
Questi “inviti” si chiamano “call-to-action”, e sono una delle cose che nei siti web delle piccole aziende vengono più trascurati. Nelle pagine del sito ci si dilunga a raccontare molto di sé stessi, dei propri prodotti, e poi alla fine, anziché chiarire al tuo interlocutore con la massima evidenza che è giunto il momento di deve fare una determinata cosa, non c’è più nulla.
Praticamente ogni pagina del tuo sito dovrebbe prevedere una call-to-action (tranne la pagina della privacy). Hai fatto la terribile fatica di portare un utente sul tuo sito, di avergli fatto leggere tutta la tua pappardella e, al momento di concretizzare, ti tiri indietro?
Ricordati di prevedere in ogni pagina un incoraggiamento per il tuo lettore a fare quello che deve fare, in maniera semplice, chiara e inequivocabile. Ovviamente, anche questo aspetto deve essere fissato in fase di strategia digitale, e armonizzato con ciò che incoraggi su social media, email e altri canali di comunicazione digitale.
4.Mandi delle email?
Nel tuo sito inviti gli utenti a lasciare la propria email, in modo che tu dopo possa ricontattarli, mandando delle newsletter o delle email commerciali persuasive?
A cosa serve una newsletter o una email commerciale?
Una newsletter è una email con il tuo marchio, inviata a cadenza regolare, che contiene una serie di suggerimenti legati al settore di cui ti occupi (magari riferiti ai contenuti che hai aggiornato nel sito) e che viene normalmente inviata con cadenza settimanale, oppure quindicinale, o mensile.
Da una parte, chi si iscrive ad una newsletter è interessato a ricevere aggiornamenti gratuiti su un tema a cui è interessato. Per il tuo business è utilissimo raccogliere nomi e indirizzi email di soggetti interessati ad un tema vicino al tuo settore di attività. Questo ti consente di parlare a interlocutori attenti, disponibili e interessati; inoltre, ti consente di introdurre nelle newsletter le proposte dei tuoi prodotti e servizi con molta più probabilità di successo.
Una email commerciale è una email che utilizza un linguaggio e una comunicazione commerciale esplicita per invitare a fare qualcosa: approfitta di una promozione, scarica il nuovo catalogo, guarda le nuove uscite, prenota, chiama, acquista, insomma fai qualcosa e fai questo che ti dico.
Email noiose e indesiderate? No, non quelle.
Stiamo parlando di QUELLE email noiose e indesiderate? Non è detto. Allestire email commerciali è una questione di eleganza, equilibrio e capacità di persuasione. Sono molto difficili da mettere a frutto, ma ne sei capace, fare email marketing funziona terribilmente bene.
Inviare newsletter o email commerciali è l’attività di promozione che, dal punto di vista marketing, funziona in assoluto meglio di tutte le altre, meglio di radio, tv, stampa e manifesti.
Un esempio di email commerciale perfetta
Facciamo un esempio. Se tu fossi il titolare di una gioielleria, potresti condurre autorevolmente un blog, una pagina Facebook e Instagram parlando di orologi antichi di pregio. Potresti inviare una newsletter mensile e attirare un pubblico selezionato e interessato al tema degli orologi di alto livello. In questo contesto, l’invio occasionale ai tuoi lettori di una mail commerciale (diciamo 1 ogni 5-6 mail) con una proposta di acquisto di un orologio particolarmente costoso può avere un’incredibile efficacia commerciale, e trovare anche consenso e interesse in chi la riceve.
Ma attenzione, se non alimenti il bisogno con informazioni interessanti e usi il email marketing esclusivamente per proporre l’acquisto di orologi a ripetizione senza fornire informazioni, l’interesse cadrà immediatamente.
Prometti di non dire più la parola “brochure”
Molti, molti imprenditori, e titolari di aziende piccole e grandi, di studi, negozi e catene, considerano ancora il sito web come la versione più costosa di una brochure. Questo è ancora il problema più ricorrente che vedo nei siti web delle aziende. Pensare un sito come una brochure rende il sito stesso inutilizzabile nella comunicazione digitale moderna. Non pensare più al sito come a una brochure. Anzi, non dire proprio più la parola “brochure” con chi ti segue nel digitale. Se devi pensare a qualcosa, pensa piuttosto ad una rivista di settore.
Sarebbe meglio invece pensare il sito web come un’automobile. Comprarla e tenerla in garage (o esposta in strada) non esaurisce la sua funzione. Per capirne il bello bisogna viaggiarci, avendo una direzione (la strategia digitale), mettendo frequentemente la benzina (i contenuti) e incontrando nuovi amici (i tuoi clienti).
Alberto Pozzi, Web Manager, progetta e sviluppa soluzioni web e progetti digitali per aziende. Si occupa di strategia digitale, web project management, siti responsivi, social media, progetti SEO, eCommerce, content management.