Molti anni fa, nel mio secondo o terzo giorno di lavoro in Matrix (quella di Virgilio) sotto la guida di Paolo Ainio, ho partecipato alla prima riunione di allineamento dei Product Manager. In questa riunione ho ascoltato Paolo Ainio parlarci della tattica delle betoniere messicane.
Sono passati diciassette anni, ma questo accenno alle betoniere messicane mi è rimasto fortemente impresso. Ho anche cercato di approfondire il tema, ma non ho trovato alcun riferimento esterno. L’ho accennata ai colleghi che erano con me in riunione, ma la cosa era stata rimossa. Non ne ho più accennato a Paolo; se capiterà di risentirsi glielo accennerò e lo ringrazierò. Se vi capita, accennateglielo.
Ve ne parlo anzitutto perchè è un tema che può far riflettere molto e molto bene, e secondariamente perchè vorrei apparire primo su Google se qualcuno cerca “betoniere messicane”.
LA STORIA
Un imprenditore edile messicano costruì tempo fa un business sulla vendita di miscela di cemento fresca, pronta per l’uso, recapitandola su richiesta nel luogo dove occorreva. Per svolgere la sua attività si attrezzò ovviamente con una sede, nella periferia di Città del Messico, con un magazzino di cemento, con un parco di autobetoniere e i relativi autisti. Autobetoniere, cemento e autisti rimanevano fermi in sede, in attesa di una chiamata. Quando arrivava una richiesta, il cemento veniva immesso in una autobetoniera e portato da un autista sul luogo desiderato, versato, e la autobetoniera tornava in sede.
OTTIMIZZARE
Volendo ottimizzare la logistica delle operazioni, il titolare misurò i tempi e le distanze percorse dagli autisti. Scoprì in questo modo che alcuni autisti, sempre gli stessi, impiegavano regolarmente e inspiegabilmente molto più tempo degli altri a portare il cemento sul luogo e a riportare il mezzo in sede.
Indagando il motivo di questi inspiegabili ritardi, li fece seguire durante alcune consegne, scoprendo che in realtà agli autisti prima e dopo la consegna piaceva attardarsi in qualche bar a bere tequila. Creando problemi all’alternanza nel lavoro e rallentando le prestazioni generali dell’azienda.
LICENZIARE O CAMBIARE?
All’imprenditore toccò quindi prendere una decisione per sistemare le cose; una decisione che ai più sarebbe potuta risultare scontata: licenziare in forma esemplare gli autisti, colpevoli di tardare nelle consegne, e riassumerne altri, per continuare a operare nel medesimo modo, chiarendo a tutti gli autisti le regole del lavoro, e chiarendo che la loro velocità di consegna stabiliva il valore dell’intero servizio.
Oppure.
Oppure pensarci sopra.
CAMBIO MODELLO
Nei giorni successivi il titolare decise di cambiare completamente il modello logistico. Visto che comunque il cemento fresco poteva mantenersi tale nelle autobetoniere per alcune ore, ogni mattina tutti gli autisti partivano con tutte le autobetoniere piene di cemento fin dalle prime ore del mattino, girando intorno a Città del Messico, senza sapere esattamente dove avrebbero dovuto portare il cemento, ma comunque iniziando a muoversi.
Al momento di una chiamata, gli autisti sarebbero stati avvisati per radio e il più vicino al cliente avrebbe effettuato la consegna. Inoltre, gli autisti potevano occasionalmente fermarsi a bere tequila (!) o altro quando ne sentissero la necessità, e eventualmente tornare in sede a fare il “pieno” di cemento.
RISULTATI INCREDIBILI
Dopo alcune settimane di messa a punto (quante autobetoniere far circolare nelle varie fasi della giornata, con quanto cemento, in quali giornate della settimana, in quali zone) il nuovo modello logistico consentiva di far arrivare il cemento sul luogo richiesto con una rapidità di consegna incredibile (c’era sempre una betoniera pronta nei pressi della consegna, perchè erano tutte in movimento intorno alla metropoli).
Non veniva sprecato troppo cemento, il maggior consumo di carburante per le betoniere in perenne movimento veniva largamente compensato da un giro d’affari in forte crescita, che premiava i tempi di consegna rapidissimi, e gli autisti operavano senza la medesima pressione con la quale operavano in precedenza; anzi, erano autorizzati a fermarsi a bere qualcosa: se venivano chiamati via radio come i più vicini al cliente, si avviavano immediatamente, consegnando rapidamente tutto.
UN ESEMPIO DI CREATIVITA’
Questa storia delle betoniere messicane è un esempio di creatività, di innovazione e sperimentazione, non solo sul tema strattamente logistico, ma ovviamente estendibile a molti altri campi. Tra cui il digitale.
METTERE IN MOTO LE PROPRIE BETONIERE
Se ricordo bene, credo che l’intento di Paolo Ainio nel raccontarcela, fosse di spronarci a non aspettare di avere un progetto e un compito specifico per sperimentare, provare, migliorare, bensì di farlo con regolarità, ovvero di “mettere in moto le nostre betoniere” ogni giorno, senza aspettare una chiamata specifica.
Ma questa interpretazione della storia è da riferirsi più ad un’altra cosa, ovvero all’idea veicolata dal più semplice e popolare proverbio africano del leone e della gazzella che “non importa che tu sia leone o gazzella, ma quando sorge il sole è meglio che cominci a correre”.
Invece, questa storia racconta molto di più.
Contiene lo sprone a inventare e talvolta ragionare contro la logica più semplice, perchè migliorare significa esplorare diverse strade in diverse direzioni e non una sola.
Contiene uno sprone a non agire sempre e solo in forma automatica e rigida. Contiene un esempio di scelta win-win.
Contiene una scelta di attenzione per le persone e le loro esigenze, che è miope pensare essere perennemente ed esclusivamente contro il profitto aziendale, e che invece, se ben interpretata, può dare risultati inattesi.
Il principio base, infine, mi sembra valido e applicabile in moltissimi campi del digitale, laddove il ruolo “liquido”, “dispensabile” e “a scadenza” del cemento può essere preso da diversi elementi e informazioni appartenenti al mondo digitale. Quali? Come? Descrivere precisamente quali elementi, modellarli nel giusto contesto, e con quali limiti e accorgimenti lo tengo come valore aggiunto della mia consulenza digitale per i clienti.
Riaccendiamo le nostre betoniere, allora, e partiamo. Quando arriverà la chiamata ci troverà già pronti.
Alberto Pozzi, Web Manager, progetta e sviluppa soluzioni web e progetti digitali per aziende. Si occupa di strategia digitale, web project management, siti responsivi, social media, progetti SEO, eCommerce, content management.